Le fonti

Per questa breve storia del paese ci si è avvalsi del pregevole lavoro di ricerca realizzato dagli alunni della scuola elementare “C. Angelini” di Gerenzago, coordinati dalla loro bravissima maestra, signora Angela Cerri. (Storia di Gerenzago - ciclostilato - anno 1975) Per quanto concerne le vicende istituzionali del paese si è attinto a piene mani dal sito Lombardia Storica: le istituzioni storiche del territorio lombardo. (www.lombardiastorica.it) Per altre notizie più recenti dall’Archivio Comunale.

Storia di Gerenzago

Dalle origini al 1451

Le origine del piccolo borgo di Gerenzago sono molto incerte. Secondo il Bascapé Gerenzago è “nome antico di località fluviale, la radice gere rimase forse al paese per i vasti giacimenti di sabbia e ghiaia, poiché sembra accertato che il Lambro morto passasse per Gerenzago gettandosi poi direttamente nel Po, o forse ricongiungendosi all’altro ramo del Lambro orientale”. Secondo lo storico Oliviero invece “…il nome Gerenzago sarebbe un aggettivo con suffisso ago, derivato dal nome personale latino Gerentius. Questo suffisso toponomastico è di origine celtica e serviva ad indicare, in età romana, la proprietà terriera. La vitalità di tale desinenza è limitata all’Italia settentrionale, dove ricorre oggi nella forma ago. L’antico fundus di proprietà di un ignoto signor Gerentius, nel volgere dei secoli, non persistette nel suo primitivo stato unicamente fondiario, ma si è evoluto ed è diventato un abitato rurale…”. Documenti autentici riportano il nome di Gerenzago in un atto di donazione del 23dicembre1039. Ildebrando di Comazzo e la moglie Rolenda, secondo questo documento, donarono molti beni al Monastero di San Vito presso Castiglione d’Adda e, fra le terre donate, compaiono anche quelli della Corte di Gerenzago che non apparteneva ancora al Monastero di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia. Anche un successivo documento del 1088 parla di Gerenzago.

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Dopo il mille il toponimo Gerencagus compare nel diploma dell’imperatore Federico Barbarossa del 1164 nell’elenco dei luoghi su cui i pavesi hanno diritto alle “regalie”. Nello stesso anno Alberico ed Ottone, figli di Robaldo dei Capitani, si fecero consegnare da Alberto Muggiano, loro vassallo, alcuni beni feudali in Gerenzago. Con il nome Zerenzago, della zona “inter Papiam et Mediolanum” il paese viene citato anche nell’elenco dei pagamenti di fodro e di giogatico in un documento del 1181. In una pergamena custodita presso la biblioteca Bonetta di Pavia risulta che il diploma di Enrico VI del 1191 confermava la dipendenza di questa località da Pavia con la denominazione Zerenzagus.
Ai figli di Robaldo dei Capitani, Alberico ed Ottone, successe, nel 1192 come signore del castello di Gerenzago, il nobile Bambello Agacia,  il quale aveva il compito di riscuotere le tasse ed i vari pedaggi per conto dei signori di Villanterio.

Con Istromento 12 giugno1207 il Monastero di San Pietro in Ciel d’Oro, sotto il titolo di Sant’Eligio, esercitava il patronato sui feudi di Villanterio, di Gerenzago e dell’Ospedale della Galbera, località in territorio di Gerenzago.

In realtà è certo che il feudo di Gerenzago era aggregato al feudo di Villanterio ed entrambi dipendevano dall’Abbazia di San Pietro in Ciel d’Oro la quale, in virtù di un’antichissima consuetudine, concedeva la possessione di Gerenzago in sub-feudo ai Capitani di Villanterio. Solo successivamente il territorio passò al Vicariato di San Colombano e dopo il 1450 al Vicariato di Belgioioso, pur rimanendo sempre soggetto al monastero pavese

Nel 1381 anche il castello di Gerenzago venne coinvolto nell’assalto contro Bernabò Visconti nel castello di Villanterio.

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Il 25 maggio 1440 le scorrerie delle truppe milanesi procurarono ingenti devastazioni al castello di Gerenzago. Come riporta un documento dell’Archivio Notarile di Pavia, il nobile Cristoforo, signore di Gerenzago, protestò vivacemente con l’Abate di San Pietro in Ciel d’Oro per i danni subiti dal Castello di Gerenzago in seguito all’assalto: i milanesi distrussero case e cascine, bruciarono biade e danneggiarono sensibilmente il maniero. Cristoforo con questo atto di protesta chiedeva che il monastero di Pavia provvedesse all’invio a Gerenzago di “gente armata per la difesa e la custodia del castello”.

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Per non essere stato in grado di difendere il feudo dalle scorrerie nemiche Don Cristoforo Villa fu destituito e il 17 agosto 1451 il Monastero di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia, proprietario delle possessioni di Gerenzago, investì della possessione del Castello di Gerenzago i fratelli Domenico, Matteo e Giacomo Corbellini del fu Magistro Giovanni di Lodi, con una locazione di anni nove a partire dall’11 novembre, giorno di San Martino dell’anno 1451. Il canone fittalizio annuo, stabilito in natura era “…di moggia 200 di frumento, moggia 129 di segale a misura di Lodi, un maiale e 24 capponi...” . (Notaio rogante Rosomino Strada di Pavia) La possessione affittata misurava a quel tempo pertiche 580 circa. Era allora abate del monastero Stefano Giudici di Varese. Alla scadenza della locazione i Corbellini furono costretti a lasciare in libertà il fondo a cagione di una controversia insorta col monastero in merito alla liquidazione dell’indennizzo spettante agli stessi Corbellini per le migliorie apportate alla possessione nei terreni e negli edifici. L’abusivo abbattimento di piante da parte degli affittuari, onde compensarsi della mancata corresponsione delle indennità, aggravarono irrimediabilmente la vertenza.

Nel corso della fittanza i Corbellini risedettero nel Castello della possessione. In seguito ebbero dimora in un caseggiato di Gerenzago, come ne sarebbe tenue indizio l’attuale nome di una via intitolata ai Corbellini. Una casa i signori Corbellini la tenevano pure in Pavia dove risiedevano di preferenza poiché amavano più le comodità della città che la vita di paese.

 

1452 - 1756

Nel documento del 1452 degli “Statuta Stratarum” il nome di  “Gerenzagum” compare nel comparto delle strade come appartenente alla squadra del vicariato di Belgioso. Gerenzago è indicato come appartenente alla Campagna Sottana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). 

Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento ricevute il 17 dicembre 1750 (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3022) questo comune della Campagna Sottana risulta infeudato al marchese Lanzi d’Este che riceve i censi annuali per fuoco, testa, aratro e proprietà oltre alla tassa del vicariato per il mantenimento del pretorio di Corteolona.

La comunità è retta dal console, che presta giuramento al pretorio di Corteolona e a quello di Pavia, e da due deputati estratti a sorte dal giusdicente all’inizio dell’anno durante il consiglio generale, coadiuvati da un cancelliere salariato. Non ci sono procuratori a Milano e la popolazione è di 602 anime.

 

1757 - 1797

Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 1757 per opera di Maria Teresa d’Austria Gerenzago viene assegnato alla delegazione XI della campagna sottana pavese. anche secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 settembre 1786 il comune risulta appartenere alla delegazione XI della Campagna Sottana. Con la compartimentazione del 1797 (Proclama del 22 fruttidoro anno V) il comune venne assegnato al distretto di San Colombano.

 

1798 - 1815

Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del 20 marzo 1798 (legge 30 ventoso anno VI ) il comune entrò a fare parte del distretto di Villanterio. Nel 1798 avvenne la divisione dei dipartimenti in distretti (26 settembre 1798 - legge 5 vendemiale anno VII) e a partire da quella data il comune risulta appartenente al distretto di Sant’Angelo, il secondo del dipartimento dell’Olona. Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno 1805 a) è indicato come comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con popolazione di 695 abitanti.

 

1816 - 1859

Con la compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto del 12 febbraio 1816 il comune di Gerenzago viene assegnato al quarto distretto – Corteolona – della provincia di Pavia. Anche il successivo compartimento territoriale del 1 luglio 1844 conferma questi dati. Anche nel compartimento territoriale della Lombardia (notificazione 23 giugno 1853) il comune di Gerenzago risulta compreso nella provincia di Pavia, IV distretto, Corteolona. La sua popolazione era formata da 843 abitanti. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circondario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 860 abitanti.

 

1859 - 1971

In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Gerenzago con 860 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento VI di Corteolona, circondario I di Pavia, provincia di Pavia. Nel 1861, alla costituzione del Regno d’Italia, il comune aveva una popolazione residente di 873 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia (Circoscrizione amministrativa 1867). Popolazione residente nel comune: abitanti 940 (Censimento 1871); abitanti 939 (Censimento 1881); abitanti 907 (Censimento 1901); abitanti 997 (Censimento 1911); abitanti 1.002 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Pavia della provincia di Pavia. In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune venne amministrato da un podestà. Popolazione residente nel comune: abitanti 870 (Censimento 1931); abitanti 844 (Censimento 1936). In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Gerenzago venne amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 824 (Censimento 1951); abitanti 732 (Censimento 1961); abitanti 766 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune aveva una superficie di ettari 536.

Linea amica
 
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